Meno contratti, sgravi fiscali a chi assume, flessibilità in uscita per tutelare tutti i lavoratori

Lavoro e giustizia sono stati al centro del dibattito organizzato questa mattina in municipio. È stata l’occasione per ricordare alcuni punti chiave del programma del Pd, che ha fatto del lavoro e della moralità in politica ed economia due baluardi.

Pier Paolo Baretta, capolista Pd alla Camera nella circoscrizione Veneto 2, ha sottolineato che la corruzione ‘vale’ 60 miliardi, l’evasione fiscale supera i 120 miliardi, tutti soldi che non entrano nelle casse. Il nero arriva al 15% del Pil ed è quindi stimato in 300 miliardi, che spariscono dal contributo generale della vita collettiva. “La politica ha il dovere di fare pulizia in economia. La moralità è il presupposto per affrontare la questione lavoro”. Per poter intervenire adeguatamente bisogna essere consapevoli che non si può dare la stessa risposta al giovane che non trova lavoro, al sessantenne che vede slittare la pensione, al quarantacinquenne che perde il posto. “Al giovane dobbiamo dare stabilità riducendo il numero dei contratti – ha spiegato Baretta – ne bastano pochi: oltre al lavoro autonomo serve il contratto a tempo indeterminato, in apprendistato, a chiamata, stagionale. Dobbiamo poi consentire l’accesso al credito, perché il modo migliore per sostenere la famiglia è permettere che venga creata”. A chi è in cassa integrazione va garantito il rifinanziamento del sostegno al reddito. Ai “pensionandi” bisogna consentire la flessibilità in uscita, cioè permettere che, con una piccola decurtazione, possano andare in pensione prima del limite stabilito. Oltre al singolo bisogna pensare anche alla famiglia: “Noi del Pd abbiamo aumentato le detrazioni per i figli a carico, con meno di tre anni e figli disabili”.

Ma lavoro fa rima con impresa. Le proposte del Pd: riduzione progressiva dell’Irap per chi assume stabilmente, abolizione dell’Imu sui beni strumentali, meno burocrazia, più facile accesso al credito, detassazione degli utili reinvestiti in azienda. “Bisogna smontare il patto di stabilità – ha aggiuntoli capolista -, perché impedisce ai comuni che hanno le risorse di poterle utilizzare, ad esempio realizzando un piano di piccole opere e pagando i debiti contratti con le piccole aziende”.

Il candidato al senato Felice Casson è tornato sui limiti dell’attuale legge elettorale e sull’impegno del Pd a garantire comunque la scelta dei candidati attraverso le primarie. “Abbiamo garantito liste pulite, fissando degli standard estremamente rigidi e siamo stati gli unici a fare questa operazione di trasparenza e garanzia”. Il candidato alla Canera Marco Rizzetto ha invece insistito sulla necessità di garantire una stabilizzazione dei giovani che entrano nel mercato del lavoro, ricorrendo a una corretta flessibilità in entrata e in uscita, e di favorire le start up soprattutto sul fronte della green economy.

2013-02-17T12:22:53+01:00 17 Febbraio 2013|Comunicati stampa, News, Notizie dal Veneto, Verso il voto|

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