#EU60, Baretta su ruolo di enti locali e sindacati per l’Europa federale

europe-1395913_960_720Enti locali e sindacato. È su questi perni che l’Europa deve ritrovare la propria unità per giungere a un progetto compiutamente federale. Nei giorni che hanno preceduto le celebrazioni per i sessant’anni dalla firma dei Tratti di Roma, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, ha ribadito in due diverse circostanze la sua idea di Europa e di Unione.

“Di fronte ai rischi di frantumazione sociale, di esasperato localismo, di crisi della solidarietà il compito degli Enti locali è discriminante. Infatti, essendo le istituzioni più vicine alle persone possono essere paladini dei muri o artefici di ponti”. Con questa parole il sottosegretario ha introdotto il suo intervento nel corso del convegno “I governi locali e regionali e l’Unione europea, i partner per promuovere la democrazia e lo sviluppo globale” organizzato da AICCRE ed il CCRE per il 60° Anniversario dei Trattati di Roma.
Possiamo dire che l’Europa delle libertà e della cooperazione è anche l’Europa delle Autonomie. E ciò perché l’Europa unita – ha proseguito il sottosegretario – è federale e perché l’ideale europeo è nobile, sebbene lontano dalla vita quotidiana delle persone. Dobbiamo riorganizzare gli Stati in funzione del progetto europeo (penso alle città metropolitane, le macro regioni, le aree vaste, i piccoli paesi); dobbiamo gestire il pareggio di bilancio come un valore, ma non come un limite a investire per favorire la crescita e rispondere alle esigenze dei cittadini. Ecco perché è meglio parlare di equilibrio di bilancio e di non conteggiare alcuni investimenti nei vincoli. Ancora, serve un nuovo equilibrio fiscale che renda le nostre città più vicine e meno diverse. Ecco perché nella costruzione dell’Europa gli Enti locali sono così importanti“.

In un intervento per la Cisl, Baretta si è concentrato, invece, sul ruolo dei sindacati “C’è una grande attesa per la celebrazione del 60° anniversario dei Trattati di Roma. Un evento che non va sprecato. Le paure diffuse tra le persone, la percezione talvolta negativa che i popoli hanno delle istituzioni, le rilevanti preoccupazioni per la disoccupazione, il disagio sociale, non offuscano, anzi ripropongono, la prospettiva europea come l’unica opportunità, l’unica via da percorrere per risollevare il nostro continente e offrire nuove prospettive alle generazioni future. È importante, in questa ottica, – ha affermato il sottosegretario – il contributo che, assieme alle Istituzioni, possono offrire le Organizzazioni della società civile, le Associazioni, il sindacato europeo. Tra queste sono in prima fila le Confederazioni sindacali italiane, che, anche in questa occasione, hanno portato il proprio contributo di idee e di proposte, perché si affermi un’Europa unita, un’Europa capace di rivedere la sua architettura, di fare tesoro dei propri errori e di valorizzare quanto di buono è stata in grado di attuare. È necessario, infatti, trovare le motivazioni forti e fare perno sui valori più profondi per cambiare rotta e rifondarsi. La politica, le Istituzioni, le Organizzazioni della società civile, le associazioni, i sindacati, che credono ancora nel sogno europeo e rilanciano quella straordinaria utopia, che fu la scommessa storica dei padri fondatori dell’Unione, hanno, dunque, oggi, un compito fondamentale”.

2017-03-27T11:40:27+02:00 27 Marzo 2017|In evidenza, News|

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