Convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all’estero, il saluto di Baretta

    E’ in svolgimento a Trieste la 24esima Convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all’estero, organizzata da Assocamerestero in collaborazione con la Camera di Commercio di Trieste e l’Azienda speciale Aries.

     Di seguito il saluto del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta.
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    24° CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO (CCIE)
    Trieste, 24 – 27 OTTOBRE 2015
    INTERVENTO DEL SOTTOSEGRETARIO BARETTA 

    Buongiorno a tutti e grazie dell’invito,
    Sono molto dispiaciuto di non poter essere fisicamente presente a questo importante evento. E di ciò mi scuso con tutti voi. Ma non ho voluto mancare al dovere – e, se me lo permettete al piacere – di portarvi il saluto del governo.

    Conosco il vostro lavoro e ho avuto l’occasione di discuterne col Presidente Simonelli – che saluto – e con l’on Strizzolo che pure saluto, come saluto le autorità presenti in sala. Dicevo che conosco il vostro lavoro e ho seguito le fasi delicate del rinnovamento in atto, cercando, per quanto mi è possibile di contribuire a soluzioni positive.

    Credo, infatti, che il vostro compito sia particolarmente prezioso, soprattutto ora che il Paese sta uscendo da un lungo periodo di recessione e che fonda la sua ripresa non solo nelle proprie risorse interne, ma nella capacità di riprendere quel ruolo di primaria importanza che nella Storia l’Italia ha in tutti i campi del lavoro, della cultura e dell’arte.

    Con la Vostra presenza in 54 Paesi, con i 18 Mila associati rappresentate ogni giorno, nel mondo, il nome ed il volto dell’Italia, delle sue istituzioni e delle sue imprese. Sono sempre colpito dai numeri che portate con voi: 2000 iniziative promozionali 70 mila imprese servite, 300 mila contatti di scambi ed affari.

    A fronte di questi numeri va riconosciuta la vostra disponibilità a gestire con responsabilità la fase di transizione che abbiamo e stiamo ancora attraversando. Ma i numeri ci dicono anche che l’Italia ha retto, nelle difficoltà che tutti conosciamo, la situazione di crisi, proprio perché ha saputo esportare ed ha un’industria capace di farlo. Allora è vero, ogni singolo imprenditore parte, fa il suo viaggio e va alla ricerca del singolo business, però è chiarissimo che funziona solo e meglio in una dimensione collettiva e le Camere di Commercio lo sono. Ricordo che, come voi sapete bene, noi siamo il terzo Paese per una rete di Camere di Commercio, dopo Francia e Germania, e dobbiamo sfruttarle meglio, a ragione l’ha detto Simonelli nella sua relazione, Questo è l’impegno che noi vogliamo portare avanti anche nel dibattito parlamentare.

    Molti parlamentari sono attenti alla vita delle Camere di Commercio e devo dare atto al lavoro che è stato fatto anche da voi. C’è stata una sensibilità che va riconosciuta nel gestire questa difficile transizione, attraverso il cofinanziamento, un sistema abbastanza originale per la Pubblica Amministrazione, abbiamo messo a punto una possibilità di sperimentare forme nuove. In questo il contributo di EXPO è stato molto rilevante e lo sarà anche nel futuro se le stime del Rapporto Unioncamere prevedono, nel triennio 2015-2017, circa 2,2 miliardi di esportazioni aggiuntive sempre riferibili al traino dell’Esposizione Universale. Questi risultati si dovrebbero all’operato in complesso di quasi 1.100 imprese esportatrici “attivate” da EXPO.

    Il mondo sta cambiando rapidamente, l’Expo ne è una prova clamorosa di questo, cosa fare dopo? Continuare, continuare sull’esempio di quest’anno, che è stato un esempio molto importante, e farlo insieme, il Governo, le Camere di Commercio e tutti gli istituti che sono protagonisti della capacità di esportazione del nostro Paese, e credo che questo sia il punto fondamentale, abbiamo alle spalle una recessione, stiamo rafforzando una ripresa, non è ancora consolidata del tutto, lo possiamo fare se il nostro Paese oltre che a gestire bene il suo mercato interno rafforzerà al massimo quel ruolo internazionale che gli spetta. Ecco perché allora nella rete di relazioni, io sottolineo in maniera per nulla retorica, l’importanza di un rapporto anche franco, dialettico, tra noi come c’è sempre stato nel tentativo di migliorare ulteriormente il lavoro comune. Anche il dibattito dei prossimi due mesi in legge di stabilità potrà essere un’occasione per fare alcuni ulteriori passi in avanti come voi chiedete. Io vi ringrazio e vi auguro buon lavoro, a presto Presidente.

     

    2015-10-27T10:11:05+01:00 27 Ottobre 2015|News|

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